Viaggio a Roma - classe quinta

Le classi quinte insieme a don Paolo, le maestre, la direttrice, la signora Elena e alcuni genitori si sono recate a Roma il 26, 27 e 28 marzo scorsi: è stata un’esperienza davvero coinvolgente! Innanzitutto, l’incontro con Papa Francesco all’udienza in Piazza san Pietro; e poi quello che abbiamo avuto la possibilità di visitare, sempre curiosi e attenti: le basiliche papali San Pietro in Vaticano e San Paolo fuori le mura, Santa Sabina all’Aventino, le catacombe di San Sebastiano, i quadri di Caravaggio, Piazza Navona, Piazza di Spagna, il Pantheon, le vie, insomma, tutta la città, che è sempre capace di sorprendere. E che dire della compagnia che ci siamo fatti, ragazzi e adulti, in questi tre giorni di convivenza? Davvero una gioia!

Roma: racconto la mia esperienza

A me sono piaciute le catacombe di San Sebastiano. La parola catacomba deriva dal Latino “catacumbas” e significa luogo del riposo. In Italia ci sono cento catacombe, tra cui sessanta nei dintorni di Roma. Sopra le lapidi rettangolari mettevano dei simboli cristiani, il nome del defunto, il giorno della nascita e della morte e che cosa auguravano ai loro familiari morti.
(Aurora)

 

Quando siamo entrati dentro la chiesa di San Pietro, si vedeva già l’altare perché era enorme. Le colonne di questo altare sono state fatte con il bronzo dei cannoni di Castel Sant’Angelo.
(Giulia)

 

La cosa che mi è piaciuta di più è stata quando mercoledì mattina siamo andati all’udienza a vedere il papa Francesco. Certo, abbiamo dovuto aspettare un bel po’ prima di vederlo, di incontrarlo, ma quando stava per passare (fortunatamente ero in seconda fila), l’ho visto e dato che io non guardo molto il telegiornale, mi sono sorpresa molto del suo aspetto; quando l’ho visto mi sentivo come se stessi per incontrare Gesù perché il papa è vicinissimo a Gesù, ma oltre a questo mi sono sentita felice di vederlo.
(Lena)

 

Piazza San Pietro ha un colonnato che, se lo guardi da un punto preciso, le colonne sono tutte allineate, ricordano un abbraccio ed è l’abbraccio che ci dà Dio. La Basilica di San Pietro è la più grande del mondo. Io mi sentivo una formica in confronto alla chiesa perché Dio è immenso e nessuno potrà mai essere alla sua altezza.
(Alessio)

 

A me è piaciuta molto la chiesa di San Paolo perché aveva dei giardini curati benissimo, che mi hanno fatto pensare a quante volte i miei genitori mi hanno curato, che non è mica una cosa da poco! Aveva una statua raffinata, molto bella (lo devo ammettere: ho un debole per le statue, perché è come se al posto della statua ci fosse la persona vera). La parte interna della chiesa è uno spettacolo, è grandissima e ci sono così tanti quadri di papi che se solo ne guardi un quarto dici che sono già troppi. Il quadro che ho preferito è stato quello del papa Francesco.
(Chiara O.)

 

Una delle cose che mi è piaciuta di più quando sono andato a Roma è stato San Paolo Fuori le Mura. È uno dei primi monumenti belli che abbiamo visto a Roma. Appena ci siamo soffermati all’entrata del grande monumento ci siamo detti tutti che era BELLISSIMA!!! Don Paolo ci ha spiegato com’era l’interno e anche un po’ di storia di chi era e che cosa aveva fatto in passato San Paolo. Poi siamo entrati, e…WOW!!! Era grandissima!!!
(Diego)

 

Alle catacombe di San Sebastiano la guida ci ha riferito che il Santo adesso si trova nella basilica sopra la catacomba; i cristiani avevano inventato un passaggio che collegava la catacomba alla basilica, così, quando andavano in basilica, poi andavano alla catacomba. La catacomba di San Sebastiano mi ha ispirato fiducia, come se finalmente non mi fossi sentita timida, perché per me Sebastiano è stato un uomo che non aveva paura e io sto cercando di essere come lui: forte, fiduciosa e piena di Spirito, proprio come mi sono sentita quando finalmente ho visto la sua statua e la sua tomba, come se io stessi rivivendo la mia vita!
(Sofia)

 

La prima volta che sono entrata nella piazza San Pietro per l’udienza con il Papa, ho provato una stretta al cuore, proprio come se tutto il mondo intorno a me avesse smesso di girare e che nell’immensità della Terra fossimo rimasti solo io, la piazza e la chiesa. Quando uno pensa non s’accorge di cosa prova, ma quando uno non pensa, ma prova, sente tutto quello che ha vissuto in tutta una vita. E’ quello che è successo a me in quell’attimo: essere accolta da un unico grande sorriso, essere abbracciata dalle colonne, essere accettata per come sono veramente, senza avere bisogno di indossare una “maschera” per nascondere i miei sentimenti.
(Teodora)

 

È stata la più bella gita quella di Roma, ma la cosa che mi ha colpito di più è San Pietro. Bellissima è la piazza con il suo bellissimo colonnato: sembra proprio che ti abbracci.
(Francesco Ci.)

 

La storia di San Sebastiano racconta che lui faceva parte dell’esercito romano, i suoi compagni soldati non lo sapevano che Sebastiano era un cristiano, però appena seppero di questa cosa lo uccisero con le frecce. Sebastiano però non era morto, ma solo ferito, lo accolse una signora e si prese cura di lui. Appena si riprese, Sebastiano si fece vedere di nuovo dicendo: “sono qui, non sono morto!”. I soldati, appena seppero questa notizia, lo uccisero davvero e lo buttarono nella cloaca maxima. Sebastiano apparve nel sogno alla signora che si era presa cura di lui; la signora il giorno dopo lo fece seppellire nella catacomba che divenne la Catacomba di San Sebastiano.
(Ilia)

 

A Roma siamo andati alle catacombe di San Sebastiano. Siamo scesi per delle scale: erano “rocciose”, era un labirinto da dove non si riusciva ad uscire senza guida. Erano profonde e un po’ buie: facevano un po’ paura; per fortuna gli scheletri li avevano tolti. C’erano punti bui e inquietanti. Oltre alle tombe per una sola persona, c’erano quelle per le famiglie.
(Beatrice)

 

Siamo arrivati a San Paolo: una bellissima chiesa. Io ero piccolissimo rispetto alla chiesa, ero anche felice e stupito perché questa chiesa era enorme. Aveva cinque colonnati con colonne altissime! C’erano nella chiesa i ritratti di tutti i papi: erano circa 265, tutti curati e con papa Francesco illuminato da una luce.
(Francesco Co.)

 

Dal 26 Marzo al 28 Marzo sono andato a Roma con la scuola. A me è piaciuta più di tutto l’udienza del Papa perché non vedevo l’ora di vederlo perché non l’avevo mai visto e poi non ero mai stato a Roma ed è stata una bella esperienza.
(Giacomo)

 

Il momento che ho preferito è stato l’udienza del Papa: è stata molto bella perché mi ha fatto capire che bisogna condividere le cose. Come esempio il Papa ha detto di condividere il pane quotidiano come diciamo nel Padre Nostro. Alla fine dell’udienza ci ha fatto cantare il padre Nostro in Latino.
(Carolina)

Arriviamo sull’Aventino e ci troviamo davanti la chiesa di Santa Sabina. Entriamo nella chiesa e mi accorgo che è molto più umile di altre chiese come San Pietro, San Paolo fuori le mura, San Luigi dei Francesi e Santa Maria del Popolo. Però la cosa che le altre chiese non avevano era quella vista su Roma perché si vedevano così tanti monumenti che volevo “buttarmi giù” per così tanta bellezza.
(Mattia)

 

La basilica di San Paolo fuori le mura è una delle chiese più grandi d’Italia. All’interno ci sono i ritratti dei papi, dal primo (S. Pietro), all’ultimo (Papa Francesco), che è illuminato. Il pavimento è un mosaico gigantesco. Al suo esterno si trova un colonnato e un enorme e immenso giardino.
(Gabriele)

 

Il 26 Marzo sono andata a Roma e la cosa che mi è piaciuta di più è San Paolo fuori le mura. Mi è piaciuta perché c’erano ritratti tutti i papi, da S. Pietro a papa Francesco. Era grandissima, ma non tanto grande rispetto a San Pietro. Da fuori la chiesa di San Paolo sembra proprio una chiesa, mentre San Pietro sembra una casa.
(Chiara G.)

 

Andare dal Papa è stato il momento più emozionante di tutti. Abbiamo aspettato il suo arrivo seduti sulle sedie nella piazza san Pietro. Dopo un po’ ha fatto il giro con la sua Papamobile e poi lo abbiamo salutato gridando il suo nome. C’era tanta gente ma lui sorrideva e salutava tutti. Siamo riusciti a vederlo da vicino e il mio cuore batteva forte. Mi piacerebbe tornare a Roma presto!
(Emanuele)

 

Una delle cose che mi ha più impressionato è la basilica di san Paolo Fuori le Mura. Quando siamo entrati in questa chiesa mi sono sentito il più piccolo essere umano del mondo. Questa chiesa io l’ho idealmente divisa in due parti: una parte vuota e una parte impetuosa e divertente. Io in questa chiesa mi riconosco, riconosco me stesso. Riconosco la parte vuota che sono io quando sono annoiato, quando mia sorella mi fa arrabbiare, tutti i miei ricordi se ne vanno e rimango vuoto come questa parte della chiesa. La parte divertente e impetuosa invece è quando a volte mi emoziono per qualcosa di bello o mi diverto per una barzelletta; allora divento come questa parte di chiesa.
(Nicolò)

 

Caro Papa Francesco, io quest’anno non sono potuta venire a Roma, però ti voglio scrivere una lettera lo stesso. I miei compagni saranno all’udienza qui, in Piazza San Pietro, davanti a te, ad ascoltare il discorso religioso che farai. Io ascolterò l’udienza in TV, se ci sarà, e se non ci sarà, penserò comunque a te e a tutti i miei amici e maestre. La mia classe andrà a visitare tanti monumenti storici di Roma, penso però che l’evento che piacerà di più sarà il tuo incontro di persona.
(Rebecca)

 

Il momento che mi è piaciuto di più del pellegrinaggio a Roma è stato visitare la Basilica di San Paolo Fuori le Mura. La chiesa mi ha colpito per la sua grandezza e per il suo fantastico giardino, per i colori e per il modo in cui è stata realizzata.
All’interno della basilica c’erano le immagini di tutti i precedenti Papi prima di Francesco. Il momento più emozionante è stato individuare, nella moltitudine di immagini, il medaglione con il volto di San Pietro.
Davanti alla facciata c’era una statua di San Paolo con la spada, suo simbolo e sopra un mosaico dorato e splendente.
(Letizia)

 

Durante il pellegrinaggio a Roma sono stata colpita da tre cose: l’udienza papale, le catacombe di San Sebastiano e San Pietro.
L’incontro con il Papa è stato molto emozionante perché ci ha salutato e ha preso il regalo che gli avevamo preparato: le nostre lettere e dei disegni.
Il giorno successivo siamo andati a visitare San Pietro, la chiesa che rimarrà sempre la più grande d’Italia perché prima di costruirne un’altra c’è bisogno del permesso del Papa. All’interno c’erano delle indicazioni che permettevano il confronto con le altre chiese più importanti per la cristianità e ovviamente tutte risultavano piccole rispetto alla lunghissima navata di San Pietro.
Non mi aspettavo che questa gita fosse così bella, me la ricorderò per tutta la vita.
(Anna)

 

Alla fine di marzo siamo andati, noi delle classi quinte, a Roma per tre giorni.
La chiesa che mi ha colpito di più è stata quella di San Paolo Fuori le Mura e soprattutto mi è piaciuto il fatto che, con la rappresentazione di duecentosessantasei Papi ci fosse raccontata la storia della Chiesa. Ho cercato di osservare ogni Papa, ma alla fine mi sono concentrata per trovare San Pietro, seguendo il suggerimento che ci aveva dato Don Paolo. Quindi sono andata verso Papa Francesco: la sua immagine era illuminata poiché è il Papa in carica; continuando ad osservare ogni particolare mi sono resa conto che era un mosaico molto accurato e realistico.
San Paolo è una chiesa gigantesca, è molto decorata sulla facciata con colori accesi e dorati. Qui si trova anche una delle Porte Sante che si aprono soltanto in occasione del Giubileo.
(Elisa)

 

Durante il pellegrinaggio a Roma ho preferito il momento in cui siamo stati visitatori della chiesa di San Luigi dei Francesi, dove sono custoditi tre famosi quadri di Caravaggio nella Cappella Contarelli, tra i quali la Vocazione di San Matteo e il suo Martirio. Sono entrambi spettacolari, ma per me, ce n’è uno con una particolarità in più: Matteo che scrive il Vangelo mentre un Angelo gli suggerisce la storia di Gesù. E’ dipinto così bene e in maniera precisa che mi ha lasciato senza parole.
Il resto della chiesa è straordinariamente bello, con altri quadri, altari, sculture e vetrate. Sicuramente il ricordo di questi dipinti mi rimarrà sempre in testa.
(Teudis)

Il Papa ci ha risposto!